QUELLA GRAN FIGA DI ROSA – Ventimiglia (IM) - parte due - Perugia Trasgressiva

QUELLA GRAN FIGA DI ROSA – Ventimiglia (IM) - parte due - Perugia Trasgressiva

- Hai già mangiato?
- No... stasera non mi va di spadellare, penso che ordinerò una pizza a domicilio...
- Allora per ringraziarti posso invitarti da me. Ho cucinato pollo e patate al forno... Mi faresti compagnia...
- Va bene, passo tra 10 minuti, ok?
Dopo quel che le avevo detto, il dado era tratto. Una sciaquata alle ascelle, un veloce bidet, deodorante e camicia nuova e via verso il piano di sopra.
La porta era aperta. Ho immediatamente notato che si era depilata i peluzzi intorno alla bocca, si era truccata gli occhi e aveva le labbra tinte di rossetto, ma era in vestaglia e mi guardava con un sorriso malizioso.
- Sai, anch'io vorrei farti un regalo...
Ha aperto la lunga vestaglia mostrando il suo corpo grasso ricoperto da un set di biancheria intima e nient'altro sotto.
- Cosa ne pensi, Momo? Ti piace il tuo regalo?
Ha chiesto come se il reggiseno sexy a balconcino, le mutandone arricchite da pannolino anti-perdite, le calze a rete e la giarrettiera richiedessero la mia approvazione.
L'ho subito stretta contro il mio pacco e ho cominciato a baciarle il collo e ad accarezzarle le tettone, ma lei mi ha spinto via gentilmente ridacchiando.
- Non hai fame? Il pollo e le patate sono pronte...
- No, ho solo fame di te e della tua patata!
Non ho potuto resistere e l'ho baciata in bocca nonostante la dentiera. Mi piaceva il suo sapore e mi eccitava condividere un bacio profondo con questa vecchia che stava godendo ogni secondo di attenzione.
Rosa ha allungato una mano per sentire il mio cazzo bello duro attraverso i pantaloni, poi, con naturalezza, si è accovacciata, mi ha abbassato pantaloni e slip e l'ha preso in bocca pizzicandomi i testicoli gonfi.
- Che meraviglia... sapessi da quanto tempo è che non vedo un cazzo...
Ripeteva sospirando mentre leccava la cappella viola e poi lo rimetteva dentro per succhiarlo tutto.
Malgrado la lunga astinenza, devo dire che se la cavava benissimo e, durante le pause di respirazione, si strofinava il cazzo sulle guance e le labbra macchiandolo di rossetto.

CONTINUA

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